I congressi che cambiano la scienza
Ernest Solvay, un ricco industriale belga amico di Alfred Nobel, ebbe voglia di agevolare il progresso utilizzando le sue ingenti disponibilità economiche. Fu così che nel 1911 riunì per la prima volta e a sue spese il congresso Solvay, il primo dei tanti congressi (l'ultimo risale al 2017) che contribuirono in modo fondamentale ad incrementare la conoscenza del mondo che ci circonda, grazie alla collaborazione di tante grandi menti che lavorano insieme. Il progresso non è soltanto il frutto di menti geniali, ma anche di persone "comuni" desiderose di porre le proprie risorse al servizio della scienza.
Nella foto figurano i partecipanti del quinto congresso Solvay (1927) riguardante la fisica, forse uno dei più famosi. L'argomento trattato: Electrons et photons (Elettroni e fotoni). Se osservate con attenzione, noterete che l'unica donna partecipante è Marie Curie (prima fila, al terzo posto partendo da sinistra). Essa è stata anche l'unica scienziata di quelli presenti in foto a ricevere due nobel in due materie diverse (fisica e chimica). Fra gli scienziati più conosciuti troviamo inoltre Schrödinger, Pauli, Heisenberg, Dirac, de Broglie, Bohr, Planck e Einstein. Inoltre, fra i 29 scienziati presenti, 17 avevano già ricevuto o avrebbero ricevuto in seguito il Nobel.
Protagonisti indiscussi di questa quinta riunione furono Einstein e Bohr. Fu proprio in questo periodo che i due pronunciarono, durante una discussione, le celeberrime frasi che seguono:
Einstein: "Non posso credere che Dio giochi a dadi col mondo"
Bohr: "Smettila di dire a Dio cosa può fare con i suoi dadi"
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