The 100: Xavewec's POV
E' passato circa un secolo da quando la Terra è stata distrutta da una sconvolgente pioggia di missili nucleari e le 12 stazioni spaziali al tempo in orbita decidono di unirsi per formare un singolo luogo capace di conservare la vita: l'Arca. Le decisioni principali dell'Arca vengono prese da un consiglio generale composto da alcuni membri al cui comando c'è il Consigliere Theloius Jaha (Isaiah Washington). Uno dei difetti peggiori della gestione dell'Arca è la severità delle punizioni, di solito i criminali (anche per reati poco gravi) vengono puniti con la pena massima: l'espulsione nello spazio.
Nell'ultimo periodo però i criminali sotto i 18 anni d'età vengono imprigionati e destinati ad un nuovo programma speciale volto a lanciare 100 adolescenti sulla Terra per testare la sua effettiva abitabilità. La motivazione dietro questo, apparentmente folle, progetto? L'Arca sta finendo le scorte e a breve non sarà più possibile vivere al suo interno. Il Consiglio generale è disperato e perciò i 100 vengono presto spediti, per mezzo di una delle poche navicelle disponibili, sulla Terra muniti di bracciali biometrici che trasmettono continuamente i parametri biologici dei ragazzi alla stazione.
Una volta sbarcati, nonostante qualche turbolenza, i 100 si trovano davanti un vero e proprio paradiso, con natura incontaminata e un'aria fresca e sana.
Presto abbozzano una civiltà ma hanno bisogno dei primi rifornimenti che si trovano in una vecchia base militare vicina così i 100 si dividono, Clarke (Eliza Taylor), Octavia (Marie Avgeropoulos), Finn (Thomas McDonell) e Jasper (Devon Bostick) partono per cercare risorse mentre Bellamy (Bob Morley), fratello infiltrato di Octavia, Wells Jaha (Eli Goore) e gli altri rimangono accanto alla navicella per creare dei rifugi in cui abitare.
Mentre il primo gruppo è in missione di esplorazione, Octavia, inconsciamente, decide di tuffarsi in acqua e viene attaccata da un mostro marino ma viene prontamente salvata da Jasper: Inoltrandosi in un territorio a loro sconosciuto (nonostante le lezioni di sopravvivenza impartite a tutti sull'Arca) capiscono che i pericoli sono molti, di derivazione sia naturale sia, dopo che Jasper viene trafitto da una lancia, artificiale.
I 100 capiscono di non essere soli.
The 100 si imposta sul filone del post-apocalittico e survivalistico, infatti per buona parte della serie (in special modo nella prima stagione) l'obiettivo principale dei 100 è sopravvivere ai pericoli e ai nemici presenti sulla Terra sebbene, con mio grande dispiacere, i rischi di carattere naturale vadano via via scemando nel corso della serie per far posto ad altri problemi di ben diverso genere, come i nemici presenti nella Terra, sminuendo la questione degli approvigionamenti e riuscendo, con sempre più successo, a ricreare una piccola civilità.
I rapporti tra i personaggi sono molto complicati, con amori, violenze e tradimenti. L'amore, sin dai primi episodi, gioca un ruolo estremamente fondamentale come motore di molte vicende e di sottotrame, le relazioni tra i personaggi perciò possono essere utilizzate per raggiungere un fine (come la pace) oppure essere fini a se stesse nell'immediato ma con un risvolto più o meno positivo successivamente.
Per molti aspetti la serie è molto simile a Lost, soprattutto per quanto riguarda i flashback (sebbene in numero nettamente inferiore rispetto alla serie di J.J. Abrams), le relazioni interpersonali e il conflitto, a volte infondato, con l'estraneo e proprio come in Lost, cosa che potrebbe far storcere il naso ad alcuni, troviamo il classico ribaltamento del personaggio (come il duro che col tempo diventa un deboluccio). Sicuramente la componente legata alla sopravvivenza in Lost riveste un ruolo decisamente più rilevante.
E' apprezzabile poi la parte più fantascientifica dell'opera. Infatti i media di ogni tempo, basti vedere Fallout, ci hanno abituato ad un mondo post nucleare sconvolto da mutazioni genetiche di ogni tipo (che qua vediamo principalmente nella fauna) responsabili di aver creato mostri disgustosi (es. supermutanti) mentre in The 100 gli uomini mutati vivono una condizione terribilmente spiacevole, spesso allontanati dai villaggi natii poiché considerati "mostruosità".
Questo continuo conflitto tra civilizzazione (i 100) e selvaggità (i terrestri) pervade l'intera serie ed è interessante come la linea di demarcazione non sia mai netta, è possibile trovare infatti passaggi da una fazione ad un'altra oppure una delle due che si abbandona ad azione normalmente attribuibili alla sua controparte. E' palese come le donne rivestano un ruolo dominante, come Clarke che subito si impone come leader dei 100 oppure Abby (Paige Turco), madre di Clarke, possieda una certa influenza sull'intero Consiglio dell'Arca. Questa rivalutazione (altro elemento di affinità con Lost) della donna è sicuramente apprezzabile visto il ruolo a cui, nelle opere di ogni tempo, sono spesso state relegate: deboli e ingenue.
Dal punto di vista tecnico, troviamo gli elementi classici di una serie TV con la sua, sufficiente, fetta di pubblico, una buona regia, buoni effetti speciali ed un buono comparto sonoro e visivo. Certamente non raggiungiamo la magnificenza registica di altre serie come Breaking Bad o di film (sebbene il paragone sia azzardato dato i costi e la durata) come quelli di Tarantino.
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