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Fonti letterarie #1 : Frankenstein

Frankenstein di Mary Shelley

Titolo: Frankenstein, o il moderno Prometeo

Titolo originale: Frankenstein, or the

modern Prometheus

Autore: Mary Shelley

Anno: 1818

Generi: horror, fantascienza, gotico

Pagine: 336

Download gratuito: PDF

Trama

Il capitano Walton si trova su una nave diretto al polo: dopo aver ricevuto un ingente patrimonio lasciatogli in eredità da un cugino, il capitano intraprende una spedizione per circumnavigare il globo, mirando a maggiore conoscenza e fama. Durante il viaggio Walton e il suo equipaggio scorgono una figura alquanto insolita sfrecciare nella neve: un uomo gigantesco (che di umano sembra aver poco) a bordo di una slitta. Dopo la strana apparizione gli uomini scorgono in mare un uomo, immerso nell'acqua ghiacciata e quasi morto. Lo soccorrono facendolo salire a bordo. Il capitano Walton, desideroso di avere un sincero amico che lo accompagni nel suo viaggio, prova sempre più simpatia per il nuovo arrivato. Col passare del tempo l'uomo inizia a raccontare la sua storia: il suo nome è Victor Frankenstein, nato a Ginevra in Svizzera, città nella quale ha vissuto un'infanzia felicissima, cresciuto con genitori amorevoli e in compagnia di due fratelli minori e una sorella adottiva, Elizabeth Lavenza. Fin da giovane Victor si appassiona alla filosofia naturale, divora le opere di Cornelio Agrippa, Alberto Magno e Paracelso. A rovinare la quiete familiare è la morte della madre, causata dalla scarlattina, che turba profondamente il giovane. Dopo l'infausto evento Frankenstein è intrigato dalla morte e intende rivelarne gli arcani. Decide quindi di lasciare Ginevra per proseguire i suoi studi all'università di Ingolstadt, in Germania. Qui riuscirà a conseguire ingenti risultati, carpendo incredibilmente la scintilla della vita e riuscendo ad instillarla in un essere inanimato dopo un lavoro febbrile e quasi incosciente durato due anni. A lavoro ultimato Frankenstein aborrisce la creatura che lui stesso ha creato, essendo questa deforme e spaventosa. Da qui in poi le tragedie si abbatteranno funeste sulla vita del giovane: desiderando la gloria della conoscenza egli non ha considerato a fondo le conseguenze della sua creazione, che renderanno la sua vita tribolata fino all'ultimo respiro.

 

Tutti noi conosciamo la storia di Frankenstein e della sua immonda creatura (talvolta chiamata anch'essa Frankenstein, erroneamente), che spopola nei film, nei cartoni animati, nelle serie TV. Una classica figura horror che ritroviamo ovunque, ma di cui quasi nessuno conosce a fondo le origini, forse perché ritenute scontate. Ma vi dirò che Frankenstein o il moderno Prometeo non è solo una storia horror: contiene una varietà tematica sorprendente. Cercherò comunque di toccare soltanto i punti salienti per non rendere questa recensione eccessivamente lunga.

Le circostanze durante le quali la storia venne ideata sono interessanti: a causa del maltempo Mary, suo marito e altre persone furono costretti a rintanarsi in un albergo di Ginevra. Il gruppo cercò di passare il tempo leggendo storie di fantasmi e successivamente tentando di scrivere loro stessi una storia simile. Mary non ebbe subito l'ispirazione per la sua storia. Intanto la comitiva proseguiva a discorrere e riflettere sui principi della vita e sulla possibilità di infonderla a una creatura inanimata. Questi discorsi, assimilati dal subconscio della Shelley, la inducono ad avere un incubo che le darà l'ispirazione necessaria per scrivere la sua storia. In seguito amplia e arricchisce il racconto rendendolo un romanzo, con l'aiuto e il supporto del marito Percy.

La struttura epistolare scelta per il romanzo è estremamente efficace a mantenere viva e palpabile la suspense. Il romanzo è inoltre organizzato "a matrioska" (una storia dentro l'altra): nelle lettere indirizzate a sua sorella Margareth, Walton narra la storia di Frankenstein, che a sua volta racconta la successione di eventi che lo portarono a creare il demone, il quale a sua volta racconta la storia della sua infelice e ripudiata vita. Il tutto può sembrare alquanto intricato ma l'autrice riesce a renderlo estremamente naturale.

I personaggi della scrittrice sono ispirati a persone reali: Victor Frankenstein ha molti tratti comuni con Percy Shelley, il marito di Mary; allo stesso modo il professor Waldman è ispirato al chimico Humphry Davy.

Il racconto, i temi, la morale e in generale l'usus scribendi della Shelley sono frutto della sua vasta cultura letteraria. Particolarmente evidente è l'influenza del Paradiso Perduto di John Milton in molti aspetti. Un po' meno evidente l'influenza degli intramontabili poemi epici: leggendo l'esortazione di Frankenstein all'equipaggio della nave mi è sembrato di leggere l'orazion picciola di Ulisse di fronte alle colonne d'Ercole. Mary Shelley ha dimostrato di essere una brillante scrittrice non solo a livello contenutistico, sintetizzando le sue conoscenze letterarie in un'interessante ed equilibrata miscellanea, ma anche a livello linguistico-espressivo, con una scrittura varia e fluida. Analizziamo soltanto l'abisso linguistico tra Frankenstein e il demonio: mentre il primo risulta adoperare un linguaggio più moderno, il secondo ne utilizza uno sicuramente più classicheggiante.

Frankenstein o il moderno Prometeo sembra voler essere un monito per l'intera umanità: è pericoloso spingersi oltre i limiti della conoscenza in cerca della gloria e desiderando di perseguire il progresso. Come Frankenstein anche Ulisse e Prometeo vollero infrangere le regole dettate dalla religione o dalla morale comune per il bene del progresso. Sebbene questa trasgressione era volta al bene dell'umanità (nel caso di Ulisse e Frankestein macchiata di un po' di ambizione personale) ha comunque provocato tragedie per il singolo (Prometeo), per molti (Ulisse) e ha anche rischiato di mettere a rischio l'intera umanità (Frankenstein).

"L'amore per il meraviglioso, la fede in esso accompagna tutti i miei progetti e mi spinge fuori dai comuni sentieri degli uomini."

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