Una storia americana X
Secolo scorso, leggi razziali abolite recentemente e disagio e odio nelle classi più povere. Queste 3 sono le componenti principali del film di cui vi parlerò oggi: American History X di Tony Kaye.
Danny Vinyard è un ragazzo difficile, con un fratello difficile e idee difficili. Il padre pompiere è morto, la madre sta male, il fratello è in carcere da 3 anni e ha 2 sorelle a cui badare. La storia inizia con l'uscita di Derek, suo fratello ed eroe, dal penitenziario in cui era rinchiuso.
I flashback occupano gran parte della pellicola e raccontano dell'odio di Derek verso gli stranieri, di neonazismo, di violenza e discriminazione e di come tutto questo lo abbia portato al suo arresto.
Il cast è ottimo, i personaggi sono ben interpretati ed Edward Norton fa un figurone (Sapevate che ha messo sù massa muscolare solo per recitare in questo film? E che il ruolo di Derek era destinato a Joaquin Phoenix? E che il personaggio si basa su Frank Meeink?) .
Swiney, è il preside nero [da chiarire/ niente razzismo] della scuola di Danny e dopo che quest'ultimo ha presentato una tesi sul Mein Kampf, decide di fargli scrivere una su suo fratello e sulle varie vicende accadute nella sua vita, facendolo riflettere: La morte di suo padre, fondamentale, e l'influenza di Cameron Alexander (convinto neonazista) sul fratello, che porteranno questi all'odio razziale e a diventare il capo di una gang di skinhead.
Vedremo poi le vicende di Derek in carcere e della sua vita dopo il carcere, con gli effetti avuti su di lui.
Un film in alcuni tratti violento (la famosa scena del marciapiede) e molto realistico che descrive una realtà non inverosimile, soprattutto nel secolo precedente.
La regia e la fotografia si rivelano soddisfacenti con buoni effetti di luce, tagli ed inquadrature efficaci ed una spettacolare drammaticità.