American Death Note Story: Shit Show
Il 25 Agosto è stato aggiunto nel catalogo l'ennesima produzione originale Netflix: Death Note.
Il film si ispira all'omonimo manga (ed il relativo anime) di Tsugumi Oba.
! Disclaimer: La recensione si dividerà in due parti. Una in cui si parlerà solo del film, senza spoiler ed un'altra in cui invece lo confronterò con l'anime, con alcuni spoiler per entrambe le opere. !
Light Turner (Nat Wolff) è uno studente modello, un giorno ,mentre si trova nel cortile della scuola a svolgere dei test che venderà ai suoi compagni, raccoglie un quaderno caduto dal cielo a seguito di una breve tempesta. Lo apre e nota delle regole strane e dei nomi su scritti, decide allora di rientrare ma incontra il bullo Kenny (Jack Ettlinger) che lo stordisce con un pugno. Un professore lo trova, lo porta in presidenza e viene messo in punizione.
Dentro l'aula DETENTION, prende in mano il Death Note e compare il demone Ryuk (Willem Dafoe) che gli spiega che il libro ha il potere di uccidere colui il cui nome viene scritto su una pagina (è possibile scegliere le condizioni e le modalità con limitazioni di mezzi e tempo). Decide allora di provare la veridicità delle parole del demone scrivendo il nome del bullo, il quale (proprio come scritto) viene decapitato. Light mostra poi il quaderno a Mia (Margaret Qualley), la cheerleader di cui è infatuato. Light lo userà fin di bene o per compiere azioni malvagie?
Il film, sul piano tecnico, oscilla tra la sufficienza e l'insufficienza. Se da una parte troviamo una fotografia di buona risoluzione (dovrebbe essere uno standard nel 2017) ed alcune scene non proprio brutte, dall'altra sono presenti zoom casuali su oggetti inutili e molta confusione, tra salti di campo continui e transizioni improvvise. Una nota molto dolente è Ryuk che viene messo a fuoco solo 3/4 volte rispetto alle troppe (seppur poche in numero) in cui lo vediamo, lasciando solo due luci sfocate (i suoi occhi) a segnalarci la sua posizione.
Sono poi presenti alcune morti molto cruente che non solo sono realizzate in modo pessimo ma arrivano addirittura a sembrare volontariamente ironiche e trash. L'audio invece fa il suo lavoro, troviamo delle canzoni molto noiose (soprattutto nel finale), inadatte all'atmosfera e che, visto il volume, risvegliano di colpo la defunta attenzione dello spettatore.
Nel film troviamo veri e propri buchi ed assurdità. Quando il quaderno cade, ci sono altri ragazzi lì intorno che avrebbero potuto prenderlo tranquillamente ma che, assurdamente, non lo notano nemmeno.
Visto il potere del quaderno, la volontà di Light di tenere nascosto il quaderno mi sembra scontata eppure ad un certo punto inizia ad urlare a Mia di Ryuk e del quaderno sulle scale della scuola tra gli altri studenti che li ignorano. Questi sono solo due dei tanti esempi che è possibile fare per quanto riguarda la sceneggiatura, che sono niente quando arriverà un altro personaggio molto caro ai fan dell'anime.
I personaggi principali sono 5, non esistono personaggi secondari ma solo comparse e personaggi di riempimento, tuttavia quei cinque presenti sono piatti, noiosi e fini a loro stessi, non subiscono nessuna evoluzione se non per entrare in contraddizione con quanto raccontato di loro.
Il film presenta cliché e molti elementi da teen movie americano come il ballo scolastico, un jumpscare, i sentimentalismi forzati e la classica scena di sesso (senza nudo) ma anche problemi con i genitori e insegnanti.
Il film è a metà tra remake e reboot, sentiamo soltanto leggermente l' idea dell'anime ma tutto è stato trasferito dal Giappone agli USA (pessimamente) per cui non è, a mio avviso, imputabile di whitewashing.
I personaggi in comune sono solo 4: Light (che va di cognome Turner invece di Yagami), L (Lakeith Stanfield), Watari (Paul Nakauchi) e Ryuk. Tutti gli altri sono totalmente nuovi (non c'è Misa, N e compagnia e bella), privi di ogni spessore psicologico, molto hollywoodiani e noiosi (invece di renderli molto profondi come succede nell'anime). Ryuk, nell'opera nipponica, è un personaggio neutrale, fedele a se stesso (consiglia a Light e lo aiuta ma solo per poter salvaguardare se stesso e il suo diverimento), giustamente monodimensionale mentre nella trasposizione cinematografica è stato reso un vero stronzo, cattivo e perfido.
Sia fisicamente, sia come carattere e psicologia, i personaggi di Light ed Elle sono stati completamente stravolti e distrutti (eliminando l'eterna corsa che erano le indagini), non troviamo perciò un Light freddo, geniale, tattico e calcolatore (disposto a tutto per compiere la missione di Kira) ma uno studentello con i capelli ossigenati e smania di potere, L invece è peggio di un qualunque poliziotto, saltando a conclusioni (obbligatoriamente vere per motivi di trama) privi di fondamenta solide, privo poi di qualunque abilità di indagine e di ricerca o di semplice analisi psicosociale (di cui Elle era ricco e che sapeva sfruttare).
Inoltre Light non si dimostra per nulla cauto (rivela subito a Mia del quaderno nonostante fossero praticamente sconosciuti), si rivela ad L senza apparente motivo e compie azioni al limite del ridicolo, uccidendo in continuazione.
Confrontare la trama risulterebbe troppo dispersivo giacché sono completamente differenti, basta solo sapere che si prende l'idea del Dio Kira ma viene strumentalizzata e ridotta a scusa per il divertimento di due adolescenti innamorati. L'indagine, come accennato, mostra un L in perenne vantaggio che sembra sapere tutto ed è totalmente spoglia della suspense dello scontro tra due menti forti a cui siamo stati abituati.
In definitiva, trovo che il film, sia preso singolarmente che comparato all'anime, manchi di molte cose e che si piazzi molto sotto la sufficienza.
--- Voto: 1,5/5 ---
Vorrei ora fare una breve riflessione sui prodotti Netflix, per quanto questo sia un servizio fantastico (io sono innamorato), ricco e semplice da utilizzare. Le sue produzioni originali sono spesso di bassa qualità e trovo uno spreco di soldi cercare un terno al lotto per la produzione di qualità. Ovviamente non mi riferisco solo a Death Note ma anche ad altri come Una Mamma per Amica: Di Nuovo Insieme, The Defenders, Tredici e molto altro. Ha però degli Originals molto belli ed interessanti (io preferisco Better Call Saul a Breaking Bad per molti aspetti).