Combattere la pirateria in modo intelligente
La diffusione di libri, film, musica e di qualsiasi altro file multimediale coperto da Copyright è illegale. Ledere il diritto d'autore, secondo i produttori, arrecherebbe ingenti danni alle entrate economiche, poiché un possibile acquirente, avendo la possibilità di trovare il prodotto di suo interesse su internet in modo gratuito (sebbene illegale) non lo acquisterebbe più. Ma è giusto seguire questa logica?
Il mercato è un universo molto più complesso di così. Bisogna prendere in considerazione altri fattori, tra cui alcuni "positivi", oltre al mancato acquisto: la maggiore facilità di distribuzione del prodotto, con conseguente accrescimento della fama, l'eventualità che il fruitore compri gadget relativi al prodotto multimediale. Inoltre il soggetto potrebbe comunque comprare il suddetto prodotto, magari se un ne diventasse un appassionato.
Però, potreste replicare, queste sono solo ipotesi. E se a lui il film non piacesse? Ecco un'altra conseguenza che io reputo positiva. Offrendo dei prodotti abbordabili ai più (vedremo dopo qualche esempio che ho in mente) si attiverebbe un processo selettivo tramite il quale sarebbe premiata la qualità di un prodotto, o quantomeno la popolarità che riesce a ottenere, a discapito dei prodotti di qualità inferiore. Secondo le modalità di vendita e distribuzione attuali tutti i prodotti hanno in partenza la stessa possibilità di avere successo, tralasciando tutte le componenti "accessorie" del mercato (fama precedente, pubblicità, ecc.)
In questo articolo non è mia intenzione giustificare o promuovere la pirateria, che è comunque sbagliata, ma non mi sento neppure di condannarla duramente come vedo spesso fare, a volte in maniera errata. La vera questione è trovare il giusto mezzo, che sia lucrativo ai produttori (come è giusto che sia) ma che possa essere anche più usufruibile (ed economico) agli acquirenti, sconfiggendo così la pirateria in modo intelligente. Un po' come i numerosi servizi quali Netflix, Spotify o Kindle Unlimited (per citarne alcuni), che offrono rispettivamente film e serie TV, musica e libri a un prezzo non bassissimo ma abbordabile (che si potrebbe ridurre magari aggiungendo pubblicità, sarebbe un'idea). Ma i cataloghi di questi servizi spesso sono esigui, e a volte gli abbonamenti a questo tipo di servizi sono ingannevoli o poco vantaggiosi (Questo è l'esempio di NowTV). Il primo passo c'è, bisogna solo svilupparlo meglio.
Un' altra idea, attuata già da Spotify, è quella di offrire due tipi di abbonamento: uno free con pubblicità e funzionalità limitate ed uno premium (ad un prezzo abbordabile come i 9,99€/mese di Spotify Premium) senza pubblicità e full optional.
O le tanto care demo, che stanno scomparendo, ovvero offrire parte di un prodotto perché il cliente lo provi.
In attesa di nuovi sviluppi vorrei portare avanti l'esempio di un autore, Roberto Quaglia, che ha reso disponibile integralmente e gratuitamente su internet il libro Caro Maurizio Costanzo Show, spiegandone anche il motivo. Il primo libro "shareware" come l'autore lo definisce, sicuramente un'idea da valorizzare e da imitare.
E come l'esempio di Quaglia abbiamo altri prodotti completamente gratis, di diversa qualità, creati dagli utenti e non da grandi case (E' il caso di Sintel, creato per promuovere Blender).