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Sword Art Online - perché ho smesso?

Anime? Ne ho guardati pochi, mi sono piaciuti ancora meno.

Come molti di voi sono stato cresciuto da Dragon Ball (visto almeno 6 volte, grazie programmazione Mediaset), One Piece e gli altri che tutti guardavamo.

In epoca più recente poi ho guardato Bleach, Death Note, i primi episodi di One Punch Man (uno dei peggiori concept mai visti) e, l'argomento di quest'oggi, Sword Art Online.

Ha un'idea di base che mi piace molto, e che ho sempre desiderato vedere rappresentata in una qualche opera visiva: rimanere intrappolati in un videogioco.

Il cartone racconta di un enorme MMORPG in realtà virtuale appena uscito sul mercato. Lo sviluppatore è un folle ed intrappola i giocatori nel gioco, se dovessero provare ad uscire il visore li ucciderà. Per uscire bisogna sconfiggere il boss finale. In caso di morte in game, si verrà uccisi dal visore.

Kirito, il protagonista, era un beta tester e conosce il gioco meglio di molti altri per cui è avvantaggiato.

Ho provato a guardarlo per ben 2 volte ed entrambe le volte mi sono fermato al IV episodio. Inizia molto bene, con una boss fight, le fazioni ed altri elementi tipici del genere ma piccoli indizi che avrebbero annunciato la catastrofe erano presenti (personaggi con reazioni esagerate, sentimenti forzati, ecc.).

L'ascia del boia arriva però con l'episodio Lo Spadaccino Nero, dove Kirito incontra una bimba e la aiuta, qui è presente tutto ciò che è sbagliato in un anime: vocine fastidiose, sentimentalismi forzati e banali, i soliti cattivi ed una tremenda noia.

Non ho parole per descrivere come mi sono sentito deluso quando, dopo aver elogiato i primi 3 episodi, ho tentato di guardare questo.

Volete discuterne? Contattemi.

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 SUGLI AUTORI: 

I diversi post che puoi trovare su questo sito sono scritti da due persone: Xavewec e Panic Room. 

Entrambi condividono la passione di scrivere ed entrambi si occupano della gestione del sito.

Puoi trovare post su videogiochi, serie TV e film ma anche libri e/o poesie, matematica e scienza, tecnologia e storia. Tante cose!

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