Bel Ami: un arrivista piacente e ambizioso
Titolo: Bel Ami
Autore: Guy de Maupassant
Anno: 1885
Generi: narrativa, realismo
Pagine: 311
Trama
Georges Duroy, dopo aver svolto due anni di servizio militare, si trasferisce a Parigi e trova lavoro come impiegato ferroviario. Una sera, mentre passeggia per la via, affamato e senza un soldo, incontra casualmente Charles Forestier, un suo vecchio commilitone che è riuscito ad entrare nel settore giornalistico, diventando caporedattore del giornale La Vie Française. Charles incoraggia l'amico a seguire la sua stessa strada e si propone di aiutarlo presentandolo al proprietario del giornale, il signor Walter. Durante l'incontro sono presenti inoltre l'affascinante e sveglia moglie di Charles, Madeleine, di cui Georges si invaghisce, e una sua amica, la signora de Marelle. Aiutato dai Forestier, Georges intraprenderà una scalata sociale tramite mezzi leciti e non, sfruttando soprattutto il fascino che sa esercitare sulle donne.
Se dovessi riassumere questo libro in poche parole, userei le seguenti:
L'astuzia e il fascino, unite a azioni spesso immorali e deplorevoli, hanno portato un uomo povero, privo di particolari qualità, alla ricchezza e al potere.
Quali sono infatti le qualità del protagonista, Georges Duroy, ovvero Bel Ami? Non è particolarmente intelligente, non è un eccellente giornalista, non se ne intende molto di politica, non ha alcun titolo di studio considerevole. Nonostante ciò riesce in poco tempo a compiere una scalata sociale notevole utilizzando due fondamentali mezzi: l'astuzia, o meglio la capacità di saper sfruttare le occasioni e volgere ogni situazione a proprio favore, e il fascino, tramite il quale seduce le donne altolocate, che costituiscono gli scalini che Bel Ami percorre per raggiungere la vetta.
Ribadisco un concetto a me caro e che spesso ripropongo nei miei articoli: i veri classici sono quelli senza tempo, attuali tanto nel periodo in cui sono stati scritti quanto nel momento in cui sono letti. È questo che rende Bel Ami un romanzo imperdibile. Georges Duroy è un personaggio di un'attualità sconcertante, come lo è l'intero tema del romanzo. Maupassant descrive a chiare tinte l'alta società e i giochi di potere che la caratterizzano, le meschinità e le astuzie necessarie a sopravvivere in un ambiente talmente caustico. Assomiglia un poco all'insegnamento del Principe di Machiavelli: nell'ascesa al potere a poco servono le buone azioni, la gentilezza e tutte le altre qualità. L'uomo di potere deve avere due fondamentali caratteristiche, l'astuzia e la forza.
Particolarmente interessante è il ruolo svolto dalle donne nel romanzo e il modo in cui vengono delineate: intelligenti, sagge ed apparentemente pacate, sono in realtà capaci di una passione travolgente e spesso malsana. Le donne costituiscono i pioli dell'immaginaria scala sociale che Bel Ami percorre senza troppe difficoltà utilizzando la seduzione come uno strumento volto sempre e solo al potere: Bel Ami non amerà nessuna delle donne del romanzo. L'autore sembra voler soffermarsi nell'evidenziare l'estrema fragilità delle donne, che costituisce forse il più grande ostacolo del sesso femminile.
Un altro tema fondamentale e ricorrente è la morte, che aleggia onnipresente sulla scena in varie manifestazioni. Fondamentalmente il messaggio dell'autore sembra essere il seguente: non importa quanto in alto Bel Ami riuscirà ad arrivare, non vincerà mai la morte, il giudice supremo delle nostre vite. Sotto questa luce tutti gli sforzi di Georges Duroy risultano vani. L'esistenza di chi muore si dissolve rapidamente come fumo.
"Tutto, al mondo, è egoismo. Egoismo per egoismo, meglio quello volto all'ambizione e al successo che quello volto alle donne e all'amore"
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