Le città di carta, o trappole per il copyright
Molti di voi, leggendo questo titolo, avranno subito pensato al libro "Città di Carta" di John Green o al suo adattamento cinematografico. Non molti sanno che le città di carta esistono davvero, e che hanno anche uno scopo preciso. Ma andiamo per gradi.
Che cos'è una città di carta?
Una città di carta è un luogo (una città, un'isola) che esiste solo sulla carta geografica, ma non nella realtà. Si tratta di un escamotage messo in atto dagli editori di carte geografiche per smascherare eventuali plagiari. Questo è il caso di Agloe →, una città inventata negli anni trenta da Otto G. Lindberg, fondatore dell'azienda di carte geografiche General Drafting Company, e dal suo assistente Ernest Alpers. I due diedero un nome inventato (ottenuto anagrammando le loro iniziali) a un incrocio fra due strade sterrate, nel nulla assoluto. In questo modo, se nelle carte geografiche di qualche compagnia rivale fosse apparsa Agloe il plagio sarebbe stato evidente. Una trovata davvero intelligente, che non ebbe l'esito sperato: negli anni cinquanta venne aperto un supermercato (Agloe General Store) al suddetto incrocio. A questo punto Agloe divenne un luogo reale: quando la città di carta apparve su altre mappe la General Drafting Company non poté accusarli di plagio.
Le carte geografiche non sono le uniche a poter contenere queste trappole per il copyright. La stessa tecnica è stata utilizzata in elenchi telefonici, enciclopedie, dizionari e persino su Wikipedia ↓.
Di seguito John Green ci parla delle Città di Carta in questo bellissimo TED talks
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