Tortura ed omicidio #2: il Toro di Falaride
Il brazen bull o Toro di Falaride è uno strumento di tortura inventato, nell'antica Grecia nel VI sec. a.C., dall'artigiano Perillio per il tiranno di Agrigento Falaride (da cui prende il nome).
Com'era costruito?
È un toro vuoto di metallo (spesso bronzo) con una porta per inserire il malcapitato ed un complesso sistema di tubature che facevano fuoriuscire il fumo (che però profumava di incenso per non disturbare gli spettatori) e le urla del malcapitato (alterate come se fossero i versi di un toro). Dopo veniva acceso un fuoco che cuoceva molto lentamente la vittima, facendogli provare dolori disumani.
I resti, soprattutto ossa, si dice venissero usati per creare braccialetti e gioielli.
Sì racconta che quando Perillio presentò la sua invenzione al tiranno come un nuovo modo per punire il crimine, il tiranno gli chiese di provarla , Perillio allora entrò attraverso la porta e venne acceso il fuoco ma fu tolto poco prima che morisse (per poi essere gettato da una rupe dallo stesso Falaride). Si dice che lo stesso tiranno fu ucciso con questo strumento quando venne rovesciato da Telemaco.
Anche i Romani utilizzarono questo strumento per torturare gli ebrei e i cristiani.