Recensione: Guida galattica per autostoppisti
Titolo: Guida galattica per autostoppisti
Titolo originale: The Hitchhiker's Guide to the Galaxy
Autore: Douglas Adams
Anno: 1979
Generi: Narrativa umoristica, Fantascienza umoristica
Pagine: 224
Seguito da: Ristorante al termine dell'Universo
Trama Il protagonista Arthur Dent scopre che alcune ruspe gialle a breve demoliranno la sua casa per costruire una nuova superstrada. Arthur si sdraia davanti alle ruspe per impedire loro di distruggere la sua dimora e crede che nulla ormai possa rendere peggiore quella giornata, ma si sbaglia: dopo poche ore gli abitanti della Terra scopriranno che il loro pianeta sta per avere lo stesso destino, a causa di una flotta di astronavi che appaiono improvvisamente nel cielo. Arthur viene salvato da un suo vecchio amico, Ford Prefect, che si rivela essere un alieno originario della stella Betelgeuse e che lo trascina con sé, chiedendo un passaggio ad una delle astronavi demolitrici. Da questo inizio si dipanano le stravaganti avventure di Arthur, che scoprirà un universo sconosciuto con l'aiuto della fornitissima Guida Galattica per gli Autostoppisti
Guida galattica per gli autostoppisti (titolo originale: The Hitchhiker's Guide to the Galaxy) è il primo capitolo dell'omonima saga. Prima di ogni altra cosa vorrei parlare della scorrevolezza con la quale questo libro si presta alla lettura: una scrittura davvero magistrale, con un registro linguistico semplice ma efficace. I contenuti lasciano un po' a desiderare, ma suppongo che questo sia dovuto al fatto che Guida Galattica per gli Autostoppisti è il primo libro di una saga, quindi ha perlopiù una funzione introduttiva di quello che sarà il contesto delle vicende narrate. Ho davvero apprezzato la comicità del romanzo che manifesta un duplice scopo: divertire ma anche introdurre il lettore più "attento" a una meditazione approfondita sul genere umano. Spero che proseguendo con il secondo volume la trama si arricchisca.
"NON FATEVI PRENDERE DAL PANICO"